UBS: l'indice delle bolle scende ancora

L'indice della bolla immobiliare UBS si è attestato a 1,32 punti indice nel secondo trimestre del 2016 e si è quindi collocato nella zona di rischio. Rispetto al trimestre precedente, l'indice è sceso di 0,03 punti.

Dal punto di vista dei ricercatori di UBS, due fattori hanno favorito il lieve calo: in primo luogo, i prezzi nominali delle abitazioni hanno ristagnato rispetto al trimestre precedente, il che corrisponde a un calo dello 0,6% depurato dall'inflazione. Su base annua, si è trattato del tasso di crescita più basso dal 2000. In secondo luogo, anche la dinamica della crescita dei mutui si è indebolita. Secondo i dati, il debito ipotecario delle famiglie è aumentato solo del 2,7% rispetto all'anno precedente, registrando il ritmo più lento dall'inizio del millennio.

Gli investimenti immobiliari restano popolari

Nel secondo trimestre, la quota di richieste di prestito per immobili non destinati all'uso proprio è rimasta a quasi il 18%. "Gli investimenti immobiliari hanno quindi continuato a godere di grande popolarità, come confermano anche i dati relativi alle licenze edilizie", commentano gli esperti di UBS. Nella prima metà dell'anno sono stati rilasciati permessi di costruzione per poco meno di 30.000 appartamenti, circa l'8% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L'UBS Swiss Real Estate Bubble Index è composto da sei sottoindici: Rapporto tra prezzi d'acquisto e prezzi d'affitto, rapporto tra prezzi delle case e reddito familiare, rapporto tra prezzi delle case e inflazione, rapporto tra debito ipotecario e reddito, rapporto tra attività edilizia e prodotto interno lordo (PIL) e rapporto tra le richieste di prestito presentate per immobili destinati all'affitto e il totale delle richieste di prestito dei clienti privati di UBS. (ah)