Regolamenti più severi nella concessione di mutui
Il Consiglio federale riattiva la riserva di capitale anticiclica. Ciò significa che a partire dall'autunno, le banche dovranno detenere fondi propri aggiuntivi per i mutui residenziali per un importo di 2,5%.
Il Consiglio federale ha deciso di seguire la richiesta della Banca nazionale svizzera (BNS) e di riattivare il buffer di capitale anticiclico (CIP). Le banche sono ora obbligate a detenere fondi propri supplementari a partire dal 30 settembre di quest'anno. Questi fondi propri comprendono il 2,5% delle posizioni ponderate per il rischio che sono direttamente o indirettamente garantite da un immobile residenziale in Svizzera. Ciò significa che il CIP è superiore di 0,5 punti percentuali rispetto a prima della sua disattivazione nel marzo 2020.
Il CACP è stato disattivato all'inizio della crisi di Corona per dare alle banche più margine di manovra nel concedere prestiti alle imprese. Da allora, tuttavia, le vulnerabilità nei mercati dei mutui e degli immobili residenziali sono aumentate, secondo il Consiglio federale. Sia il volume dei prestiti ipotecari che i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati più fortemente di quanto possano spiegare fattori fondamentali come gli affitti o il reddito. Il pericolo di una brusca correzione sui mercati, innescata per esempio da un aumento inaspettato dei tassi d'interesse, era aumentato. Una tale correzione avrebbe gravi conseguenze per i mutuatari e il settore bancario o l'economia svizzera, secondo il Consiglio federale. Inoltre, la situazione economica era migliorata rispetto all'inizio della pandemia, e non c'erano segni di stretta creditizia per le aziende.
La riattivazione della CACP porta a un aumento temporaneo dei requisiti di capitale per i prestiti ipotecari su immobili residenziali in Svizzera, afferma la BNS. Questo servirà soprattutto a mantenere o, se necessario, a rafforzare la resilienza del settore bancario. La BNS ha aggiunto che continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi dei mercati ipotecari e immobiliari e a valutare se sono necessarie ulteriori misure per contenere i rischi per la stabilità finanziaria.